Una nuova Caporetto di civiltà?

In un Paese dove l'incertezza è costantemente sovrana

Gentile Direttore, credo che la situazione Italiana del coronavirus sia emblematica della unicità del nostro Paese dove l'incertezza è costantemente sovrana.

Quello che allarma è l'esempio di Regioni come Lombardia, Veneto e Piemonte che hanno sempre vantato efficienza e desiderio di autonomia e che oggi pietiscono l'aiuto da uno Stato che tutti sappiamo burocraticamente disorganizzato. Ciò che dovrebbe ulteriormente preoccupare le nostre Istituzioni è il fatto che un Paese che rivendica le proprie potenzialità scientifiche e produttive a livello internazionale si dimostri fragile e disgregato.

Il virus che la Cina ha diffuso ma che ha, pare, domato a casa propria, sta gettando oltre sessanta milioni di Italiani nel panico, senza una prospettiva certa.

Il nostro sistema economico è da oltre un mese in balia degli speculatori e il Governo, distrattamente, lasciando aperte le Borse, ha contribuito alla dissipazione del valore finanziario del nostro Paese.

Pietire gli aiuti della BCE, per consentirci di sfasciare ulteriormente il Bilancio dello Stato ci porterà al disastro che nemmeno la Gracia ha conosciuto.

Si continua per tentativi, anche mandando allo sbaraglio Medici e Sanitari, senza strumenti elementari (mascherine, reagenti, respiratori e camici) in una nuova Caporetto di civiltà.

Pare un macabro risiko politico frutto di scelte partitiche scriteriate che premiano gli incapaci in spregio al buonsenso.

Già si parla del dopo Covid19 per un piano eccezionale di ricostruzione.

Certamente sarà necessario, ma chi lo realizzerà?  I falliti della Partitocrazia o il populismo delle Sardine?

Credo che saremo destinati a nuovi impensabili patimenti perché questa che viviamo e, soprattutto, una macabra sceneggiatura italiana.

Cordiali saluti.  GianFranco Billotti

 

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Egregio lettore,

le sue riflessioni, come nelle altre occasioni in cui ci siamo sentiti, hanno un profondo fondamento che ha le sue radici nell’attenta disamina di una situazione che preoccupa tutto il popolo italiano che non si sente tutelato a sufficienza.

E mi riferisco alle passate lungaggini burocratiche ed agli atti di sottomissione alla UE che di fatto hanno portato una nazione impreparata sulla soglia dell’imprevisto che ogni buona gestione deve conservare nel proprio scadenziario.

Ancora una volta si sta rinnovando l’alto spirito patriottico di un popolo che sta facendo fronte all’emergenza mettendo in campo tutte le risorse morali che sopperiscono a quelle trascurate in un passato in cui la Sanità ha subito tagli devastanti.

E desidero, in questo frangente, rivolgere un personale grazie, come pure di tutta la Redazione, al personale medico ospedaliero che si sta prodigando con dedizione assoluta per la salvezza dei contagiati mettendo a rischio la propria incolumità senza trascurare tutte le altre attività collegate alla sopravvivenza o alla giornaliera necessità.

L’emergenza è altissima e, non nascondiamocelo, incute timore ed in moti casi paura.

Paura per coloro che sono in prima linea senza i mezzi indispensabili, come Lei ha voluto sottolineare, e timore per il dopo, per la ricostruzione, cioè, di un tessuto sociale ed economico da affidare ad un cambiamento sostanziale che privilegi la prevenzione a 360°.  

La ricostruzione di un bilancio credibile è l’obbiettivo fondamentale per quel “piano di eccezionale ricostruzione” che Lei auspica, e non è il solo, senza ricorrere ad “una macabra sceneggiatura italiana” come Lei dice ed io condivido appieno.

 

 

        Civico20 News     

Il Direttore responsabile                                    

      Massimo Calleri       

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Articolo pubblicato il 24/03/2020