Intervista a Sara Bauducco, giornalista e social media manager in ambito editoriale, racconta del suo amore per i libri

Una analisi di come sia possibile contagiare con la passione per la lettura i giovani

Negli ultimi tempi editori e librai lamentano una crisi del settore, ma c'è chi si oppone con grande fermezza e  passione a tale stato di cose. Nonostante vi sia la crisi,  è tutto  un fiorire di eventi grazie ai quali numerosi autori presentano i loro elaborati e le loro storie nelle location più varie. Talvolta il pubblico è numeroso, tal'altra no, ma  quando più persone si riuniscono in nome della Cultura, avviene che questa trovi comunque canali per  diffondersi, permettendo un indubbio miglioramento degli ambienti in cui ci troviamo a vivere. Ne parlo con Sara Bauducco, fin dal 2002 collaboratrice del  Corriere di Chieri e di korazim.org,  quest'ultima una vera e propria testata giornalistica on-line che si occupava di notizie provenienti dal mondo Vaticano, con cui ha seguito numerosi viaggi papali.

Giornalista free-lance, laureata in lingue, inglese e tedesco. E' insegnante di inglese all'Istituto San Luigi di Chieri, ma questa è solo una delle sue molteplici attività, come ho scoperto assistendo ad alcune delle sue presentazioni nelle librerie nella veste di moderatrice, alla presenza dell'autore. Giovane ed energica, mi regala un po' del suo scarso tempo a disposizione; è un fiume in piena nelle risposte che mi offre, lasciando trasparire l'entusiasmo di chi dimostra una reale dedizione per i libri e la lettura. 

Come ha cominciato la sua attività nel mondo dei libri?

"Con korazim: ho iniziato nel 2003 seguendo il Concistoro e, in seguito, la beatificazione di suor Teresa di Calcutta. Ho avuto la fortuna di trovarmi in un osservatorio particolare perché ci si sentiva un po' dentro la storia, ma la vera novità consisteva nel fatto che la testata giornalistica era composta tutta da giovani.  Dopo questa esperienza tutti, in un modo o nell'altro,  siamo rimasti in contatto con il mondo giornalistico. Qualcuno è diventato giornalista professionista altri, come me, hanno mantenuto il giornalismo come attività ordinaria, parallela alla comunicazione, perché ho cercato di coniugare quella che è la mia professionalità in tutto ciò che affronto quotidianamente, tutti gli aspetti riguardanti la comunicazione:  in pratica ho declinato questa professione.

So che ha numerosi incarichi in differenti ambiti, ma sempre legati alla Cultura.

"Sono traduttrice per questo all'Università mi è capitato di tradurre semplici opuscoli turistici, ma anche un testo con riferimenti architettonici e  giuridici; ho tradotto lavori di ricerca,  aforismi, racconti oppure notizie, tutto materiale che ho prodotto per altre testate. Sono free-lance,  prevalentemente collaboratrice del Corriere di Chieri e seguo l'ufficio stampa per  Perfect Book,  il primo motore di ricerca emozionale di libri".

Di cosa si tratta?

"E' un vero e proprio aiuto offerto al lettore affinché riesca a trovare il libro che più si addice alla sua personalità ed alle sue esigenze del momento; ovvero ogni persona viene posta nelle condizioni di rintracciare il proprio libro, perché viene orientata verso il titolo più indicato a soddisfare i suoi gusti, tenendo conto di alcuni fattori chiave cominciando, in particolare, da quelle che sono le sue emozioni. Oltre a questo ho anche altre varie collaborazioni: organizzo eventi culturali, incontri con autori, in pratica dispongo di un cappello in cui rientra un po' di tutto, ma ciò che accomuna i miei interessi, è la passione per la lettura e il giornalismo, tutti elementi diversi che introduco nel mio blog, che vorrei seguire molto di più di quanto non riesca a fare in realtà. Una delle mie attività, ultima nata 7- 8 anni fa,  è quella della "social media manager" in ambito editoriale: mi occupo cioè della promozione sui social di libri o progetti  editoriali di case editrici e, nella fattispecie, collaboro molto con Effatà, una casa editrice di Cantalupa, di stampo cattolico che pubblica  essenzialmente testi di Filosofia e alla Teologia, biogragrafie e anche alla narrativa; in particolare  c'è una collana molto bella di Effatà che, secondo me, si orienta  anche verso quel pubblico costituito non solo da lettori selezionati e di nicchia a cui interessano per lo più i libri di stampo cattolico. E' una collana che prende il nome di " Scrittori di Scrittura " in cui sono presenti grandi autori, tra questi  Margherita Oggero e Davide Longo,  che scelgono un brano della Bibbia e lo  riscrivono attualizzandolo".  

"Nasce così un racconto moderno, in cui all'interno viene inserita anche una traduzione in commento al brano della Bibbia scelto dall'autore. E' dunque una casa editrice che cerca diversi punti di espressione all'interno dell'editoria, quindi dai saggi alla narrativa; mi piace molto lavorare con questo gruppo, ma rimanendo sempre dietro le quinte. In molti hanno chiesto perché non scrivo; in realtà lo faccio, ma per il momento tengo tutto nel cassetto.

Le idee non mi mancano; ho un paio di libri abbozzati ma ho sempre lavorato sulle produzioni altrui. Sono convinta che vi sia molto bisogno di chi legge e di chi lavora dietro le quinte per dare più respiro ai libri. Non dico che non mi piacerebbe dare vita ad un mio elaborato, ma forse non è ancora arrivato il mio momento. Tutto questo cerco di trasferirlo anche nell'insegnamento, che rimane il mio lavoro dominante, l'insegnamento dell' inglese. Mi piace molto insegnare letteratura, stimolare i ragazzi alla lettura e quindi capita sovente  che vi siano incroci tra le mie varie professionalità. Sovente ho partecipato a lavori in sinergia con la scuola dando vita alla manifestazione "Io leggo perché" ed è stato bello vedere come i giovani reagiscono alla lettura. E' opinione comune che i giovani non leggano, o leggano poco  e forse in parte è vero. Secondo me bisogna entusiasmarli, incuriosirli e avvicinarli. Non è facile però bisogna provare  e insistere: si noterà che loro, se ben guidati,  si lasciano entusiasmare e, se vengono guidati bene, mostrano di apprezzare la lettura l'esercizio del leggere".

Secondo lei c'è la possibilità di entusiasmare di nuovo il pubblico?

"Uno dei problemi principali in seno all'editoria è sicuro che l'attuale produzione di libri è immensa, una produzione tale che le stesse librerie faticano a seguire.  Questo fa sì che il lettore medio sia portato a  comprare per lo più solamente i libri che fanno cassetta. E' necessario, secondo me, cogliere le occasioni facendo in modo che vi siano degli spazi di incontro diversi rispetto a quelli che potevano esserci anni fa. Quindi non solo più l'incontro in libreria come avveniva tradizionalmente, ma occorre fare si che vi siano contaminazioni, anche artistiche, far in modo  che si vengano a creare sinergie tra più enti e associazioni,  ampliando in questo modo la quantità del pubblico interessato. Non è una impresa facile perché i media di oggi, in particolare il cellulare e tutte le tecnologie utilizzate quotidianamente, influenzano di sicuro in eccesso l'interesse dei potenziali lettori, sottraendo loro il tempo. E' ormai assodato che  l'utilizzo delle nuove tecnologie, se non finalizzato  a qualcosa, rappresenta davvero una enorme perdita di tempo ed è proprio il caso del cellulare per i giovani. Ma non sono completamente pessimista perché sono certa che, talvolta, i libri prendano vie strane e giungano alle persone nei modi più impensati, quindi la chiave è riuscire a far incontrare le persone con il pretesto della Cultura e questo, secondo me, è fondamentale".

Bisogna dunque riuscire a creare un movimento che porti le persone ad incontrarsi, eventualità che pare assai difficile a realizzarsi

"L'offerta di dolciumi, come un semplice vassoio di paste, è un gesto gradito,  accomuna tutti indipendentemente dall'amore o meno per la lettura, e questa può essere una via per legare le persone, che vengono  così stimolate  a partecipare ad un evento. Una cosa che mi piace fare è creare anche occasioni di incontro sul territorio. Sono di Villastellone e, in questi anni, ho organizzato alcuni incontri insieme al Comune, alla Pro Loco e  con associazioni varie e il risultato è stato molto buono".

A Chieri, nel mese di novembre, avrò numerosi incontri: l'otto ho presentato Alice Basso nella biblioteca, la sera alle 18. Poi ci saranno Carlo  De Filippis e Fabio Geda a dicembre,  per la rassegna "Martini On the books"

So inoltre che segue anche altre manifestazioni

"Si, ho seguito rassegne differenti, guidando sempre gli incontri come moderatrice  e sempre nelle biblioteche dello Sbam, il Sistema  Bibliotecario dell'Area Metropolitana Torinese; gli incontri erano organizzati dall'associazione " Dinoitre Eventi ", che si dedica a progetti ed eventi che ruotano intorno ai libri. In particolare prepara  progetti e presentazioni letterarie, incontri con autori e rassegne culturali. Negli anni scorsi ha contribuito attivamente alla creazione del programma della Festa del Libro di Orbassano (TO)  Oltre a lavorare sul suo territorio di nascita, Dinoitre Eventi collabora attivamente con i Sistemi Bibliotecari Ovest, Nord-Ovest e Sud-Est dell’Area Metropolitana Torinese, con molti Comuni della Regione Piemonte e ha partecipato alle più importanti manifestazioni nazionali dedicate ai libri e al mondo dell’editoria. Fa capo a Stefano Gobbi che, come me,  lavora nella comunicazione. Anche lui  opera dietro le quinte,  una modalità di lavoro che mi diverte molto,  come l'incontro organizzato di recente con la libreria Mondadori di Eleonora Pepe a Chieri.  Anche in questo caso si è trattato di portare i libri al di fuori della libreria,  tra la gente in modo diretto,  così è la libreria che va ad incontrare le persone. Non bisogna più far sì che il lettori vadano dai libri,  ma fare in modo che i libri vadano dai lettori".

Torniamo a Perfect Book, può dire qualcosa in più  sulla piattaforma e offrire qualche suggerimento ai giovani e giovanissimi che si affacciano alla scoperta dei libri ?

"Come ho detto, per chi vuole trovare il proprio libro che più gli si addice, suggerisco di consultare la piattaforma "PerfectBook; il meccanismo è semplice: funziona come un semplice motore di ricerca. E' sufficiente compilare un questionario rispondendo ad alcune  domande mirate. Il programma suggerirà qual è il libro più affine ai gusti del lettore, che indica le sue passioni.  Immaginiamo un lettore a cui  piacciano  la cucina, i viaggi, i fenomeni sociali, e l'ambiente, immaginiamo poi di definire come si sente quel giorno: allegro, triste ecc. A quel punto inserisce i dati richiesti nel programma che li elabora,  e subito suggerisce un elenco di dieci libri che più sono affini a quanto richiesto dalla persona che l'ha interrogato. Quindi come prima cosa,  consiglio alle persone curiose  di  sperimentare  questa sorta di gioco,  che funziona bene e offre ottimi riscontri".

Da chi è organizzato?

"È stato creato da Andrea Vassallo e da Margherita Bauducco, mia sorella. Andrea Vassallo è ingegnere informatico e mia sorella tecnico di riabilitazione psichiatrica e psicomotricista quindi, con le emozioni, ha a che farci ogni giorno. Sono partiti da una domanda: "Come fare a regalare un libro a una persona al di fuori dei canali abituali?". Il progetto ha avuto una buona accoglienza da parte dei media e  dei lettori che continuano a interrogare con fiducia la piattaforma, ed è cresciuto notevolmente perché è affiancato da  un blog, in cui  intervistiamo anche gli scrittori.  Abbiamo anche dato vita a un robusto team di tenaci  lettori,  che legge i libri per poterli inserire nel motore di ricerca, secondo determinate caratteristiche. Quindi si è costituito un gruppo, un nocciolo duro di appassionati che si occupa della esplorazione del libro,  e indica la categoria in cui  dovrà essere collocato.

Consigli per convincere le persone  a leggere?

"Suggerisco a chiunque desideri leggere di provare ad entrare alla presentazione di un libro a cui, magari,  non aveva in mente di partecipare.  E' consigliabile permettersi una chance di incontro inaspettato, a scatola chiusa. Potrebbe piacere, oppure potrebbe non piacere;  in ogni caso il curioso, vedrebbe ampliarsi il proprio orizzonte, con un vero e proprio incontro al buio con un libro e con l'autore che,  magari,  può veicolare l'attenzione del lettore.

Un'ultima domanda:  che progetti ha per il futuro?

"Da un punto di vista professionale mi piacerebbe realizzare altri incontri, mettendo ancora più in sinergia le realtà sul territorio,  anche pensando a quelle pochino più grandi. Poi ho due passioni da curare una è la Corsica, l'altra è la cultura Walser. Ogni estate appena posso emigrò in Corsica a respirare un po' la sua aria; è un ambiente che amo tantissimo a livello di paesaggio, di persone per cui sto approfondendo molto della storia della di quell'isola e intendo studiare un po' di Corso.  Ogni estate vado a curiosare e scoprire quali siano le novità editoriali e cosa proponga da questo punto di vista la Corsica, perché dispone di realtà molto vive, molto ancorate al territorio, a quella che è la sua storia. I Corsi amano molto la lingua italiana: un italiano e un corso possono dialogare tranquillamente,  ognuno parlando la propria lingua. Per inciso chiamo lingua il Corso, non dialetto, perché sarebbe  un errore in quanto, pur parlando ognuno nella propria lingua, con un Corso ci si può intendere perfettamente. Parallelamente in questo periodo sto approfondendo la cultura Walser, perché frequento la valle del Lys e a questo sono arrivata per via della conoscenza della lingua e della cultura tedesca".

Come vede il futuro?

"E' necessario agire per evitare la scomparsa di determinate forme culturali, perchè, purtroppo, la perdita di Cultura che caratterizza questo periodo,  va di pari passo con quello che io definisco  l'imbarbarimento delle relazioni dei rapporti umani. La società in cui viviamo, proprio in virtù dei presidi tecnologici  che ho citato, si è venuta a ridurre notevolmente la possibilità di vivere lentamente. Oggi  sembra che le considerazioni e i giudizi critici vengano espressi a priori di un ragionamento,  non a posteriori e questo è  colpa della mancanza di dialogo, perché tutti sono portati a parlare molto e ad ascoltare poco. Ci sono codici da rispettare a livello linguistico,  esiste  un rispetto da avere verso gli altri perché, diversamente, non potrà esserci altro che un'escalation di volgarità nei social nei commenti negativi specie in televisione,  anche da parte delle classi dirigenti  e questo  è un punto su cui noi  insegnanti ci chiediamo sovente come far sì che i ragazzi continuino ad aver fiducia e a costruire le basi per una società migliore,  indipendentemente da alcuni atteggiamenti ed episodi negativi che scorgono  intorno a loro e che purtroppo assimilano".  

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Articolo pubblicato il 14/11/2019